venerdì 13 aprile 2012

PRESENTATO IL VOLUME “SPARGI TU DI GRAZIE UN FONTE”

Nella chiesa parrocchiale gremita come per le grandi occasioni, ieri sera, 12 aprile, è stato presentato il volume di don Francesco Di Stefano “Spargi tu di grazie un fonte. La Madonna del Ponte a Caltagirone. Storia, iconografia e culto”. Dopo il saluto del parroco don Davide Paglia, il moderatore dell’incontro, dott. Francesco Paolo Failla, ha introdotto gli interventi mettendo in evidenza gli elementi di novità del saggio di don Di Stefano rispetto ad altre pubblicazioni sulla Madonna del Ponte. Ha preso quindi la parola il vescovo, Sua Ecc.za Mons. Calogero Peri, che in maniera brillante ha toccato i diversi temi trattati nel saggio, suscitando la curiosità di una lettura personale; don Giuseppe Federico ha poi offerto una lettura iconografica dell’immagine della Madonna del Ponte con la proiezione di alcune slide in power point; infine il Coro polifonico “San Giuliano” ha eseguito per la prima volta il nuovo inno composto dal vescovo Calogero Peri e musicato dal direttore emerito della Cappella Sistina mons. Giuseppe Liberto. Presente naturalmente l’editore del volume Silvio Di Pasquale.

mercoledì 11 aprile 2012

L'Autore di "Spargi tu di grazie un fonte", un giovane sacerdote innamorato della Madonna

L’autore del volume sulla Madonna del Ponte è Don Francesco Di Stefano. Nato a Caltagirone il 5 giugno 1983, ha coltivato la vocazione al sacerdozio nella comunità parrocchiale di Maria SS. del Monte di Caltagirone.  E’ stato alunno del Seminario Vescovile di Caltagirone e ha frequentato il corso filosofico-teologico istituzionale presso lo Studio “S. Paolo” di Catania, dove,  nel 2007 ha conseguito il baccellierato in Teologia.   Dal 2007 al 2009, a Roma ha seguito il corso di licenza in Teologia, con specializzazione in Mariologia, presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum di Roma, conseguendo il 9 febbraio 2011 il grado accademico. Ordinato presbitero da Sua Ecc.za Mons. Vincenzo Manzella il 29 giugno 2009, ha ricevuto e svolge diversi incarichi diocesani: assistente dell’Azione Cattolica dei Ragazzi (ACR), assistente diocesano dell’U.N.I.T.A.L.S.I., vicerettore del Seminario Vescovile di Caltagirone e direttore del Centro Diocesano Vocazioni.  Dal 2009 al 2011 è stato anche vicario parrocchiale delle Parrocchie S. Giorgio e Maria SS. del Ponte in Caltagirone. La passione per la mariologia e la pietà popolare gli viene certamente dall’essere cresciuto dentro le mura della chiesa di Santa Maria del Monte che custodisce l’altra icona mariana alla quale gli abitanti di Caltagirone sono particolarmente devoti, quella di Maria Ss. di Conadomini.



lunedì 2 aprile 2012

Sarà presentato il prossimo 12 aprile il volume "Spargi tu di grazie un fonte"

Il prossimo 12 aprile, alle ore 19,30, presso il Santuario Maria SS. del Ponte, sarà presentato dal vescovo Mons. Calogero Peri il volume "Spargi tu di grazie un fonte. La Madonna del Ponte a Caltagirone. Storia, iconografia e culto" di don Francesco Di Stefano. All'incontro, moderato dal direttore della Biblioteca Diocesana Pio XI, dottor Francesco Failla, interverrà anche don Giuseppe Federico, con una lettura in power point dell'icona della Madonna.

martedì 27 marzo 2012

LA STORIA DEL SANTUARIO MARIA SS. DEL PONTE DI CALTAGIRONE

Come già annunciato, sarà a giorni nelle librerie il secondo volume della Collana Radix et fructus, opera di don Francesco Di Stefano, dal titolo: “Spargi tu di grazie un fonte. La Madonna del Ponte a Caltagirone Storia, iconografia e culto”.

Il volume esce in coincidenza con la terza peregrinazione dell’Icona della Madonna del Ponte per i comuni della Diocesi di Caltagirone, voluta dall’attuale vescovo Calogero Peri dal 15 aprile al 16 giugno 2012 in preparazione alla sua prima visita pastorale e alla celebrazione del II Centenario della erezione della Diocesi che cadrà il 12 settembre 2016.

Sarà un modo particolarmente solenne e sugge­stivo per ricordare e far conoscere ulteriormente il prezioso messaggio che, secondo la tradizione, la Vergine portò agli abitanti di Caltagirone il 15 agosto del 1572. La mattina di quel gior­no, una fanciulla si recò come al solito ad attingere acqua in una fonte presso un ponte, appena fuori le mura cittadine. Quale fu il suo stupore quando, immergendo la brocca, vide riflessa tra le acque la santa Vergine, coperta di un manto trapunto di stelle e con in braccio il bambino Gesù. Un grido le uscì dal petto e, dopo essere rimasta un po' in contempla­zione, corse a portare la notizia agli altri. Ben presto si radunò una folla. Di essa solo alcuni poterono ammirare il prodigio: quelli che erano in grazia di Dio. Gli altri, per poterlo fare, dovettero ricorrere al Sacramento della Penitenza. Infatti, appena confes­sati, si aprivano i loro occhi e potevano godere della presenza di Maria e di Gesù. Dovette confessarsi anche un pittore chiamato a fissare su tela i tratti della Vergine e del suo Figlio. Quando il quadro fu finito, la visione si dileguò, ma non l'entusiasmo dei calatini che, nonostante le difficoltà tecniche, in un anno costruirono sul posto un tempio a cui cominciarono ad accorrere numerosi pellegrini per chiedere e ottenere grazie. Verso la fine del 1500, la domenica successiva all'Ascensione, un altro prodigio: la folla, richiamata dal suono spontaneo delle campane, accorse nel Santuario e potè vedere tra le acque della fonte una Stella lumino­sissima. Una confraternita di stovigliai, muratori e artigiani, sorta agli inizi del '600, mantenne vivo il ricordo dei due avvenimenti e il decoro della chiesetta, impegnandosi nella sua ricostruzione quando essa fu distrutta, una volta dal tremendo terremoto del 1693, che seminò morte in tutta la Si­cilia orientale e, un'altra volta, da una disastrosa alluvione, nel 1714. Intanto la devozione popolare cresceva sempre più, a tal punto che il 29 giugno 1777, la Vergine del Ponte fu proclamata patrona inter principales della città di Caltagirone.  

Fu però tra la fine dell'800 e la prima metà del '900 che il culto della Madonna del Ponte ebbe le maggiori espressioni. Furono scritti diversi libri sulla storia dell'Apparizione e del Santuario. Tra gli ultimi, nel 1958, quello redatto dal mariologo P. Gabriele M. Roschini, con una prefazione di don Luigi Sturzo e l'altro di Mons. Paolino Stella, nel 1987. Proprio il fondatore del Partito Popolare Italiano, ebbe per tutta la vita una vivissima devozione alla Madonna del Ponte. Negli anni di Seminario, scrisse una poesia in cui invocava la misericordia divina sulla città di Cal­tagirone, dicendo: «Ma tu, pietoso Iddio, tu il braccio armato Sospendi deh! Tu il fulmine trattieni: (...) Pensa, o Signor, che col tuo figlio amato Maria qui apparve... Ella a' tuoi pie ci meni Tutti confusi, ravveduti, in pianto, Per benedirti in del tre volte Santo». Grazie al suo interessamento e a quello della sorella Margherita, nel 1942 il Santuario divenne parrocchia, e si cominciò a parlare di costruire un nuovo tempio, più spazioso e più adatto ad accogliere i fedeli.

Nel 1949, il vescovo Pietro Capizzi scelse l'immagine di Maria SS.ma del Ponte per la Peregrinatio Mariae nella diocesi. Fu un momento particolarmente profondo di riflessione per tutta la Chie­sa calatina. Nella sua lettera pastorale di preparazione alla peregrinazione, il presule scriveva: «Non vi pare che lasciandosi vedere solo dalle persone in grazia, ci voglia ricordare che questa è la condizione indispensabile e assoluta per vedere Maria e il suo Divin Figliuolo, non solo in terra, ma anche e soprattutto in cielo?» Da allora, nel ricordare l'Apparizione, si è insistito più che sulla straor­dinarietà del fatto, sull'invito a conversione che gli è connesso, scoprendone l'attualità non solo per il XVI secolo, quando si era in piena controriforma cattolica, ma anche per l'oggi. Il messaggio della Madonna del Ponte è risuonato sempre più intensa­mente in questi anni che hanno visto la venerata icona arricchirsi di una preziosa cornice in argento e, dalla metà degli anni '60, il sorgere del nuovo tempio. Nel 1972, Mons. Carmelo Canzonieri, invitando la diocesi a celebrare il IV centenario dell’Apparizione, scriveva che «quest'Ap­parizione della Madonna, anche se richiama un'esigenza comune ai cristiani del mondo intero, sembra essere un invito rivolto particolarmente a noi: far vivere o far rivivere in noi la grazia di Dio!... Raccogliamo quel mater­no messaggio, tenendoci lontani dal peccato e vivendo in grazia». Durante l'Anno Santo della Redenzione del 1983 il vescovo, Mons. Vittorio Mondello, scelse il Santuario come luogo ove potere lucrare le in­dulgenze giubilari, e fu ai piedi della sacra icona che pronunziò la solenne consacrazione a Maria voluta da Giovanni Paolo II. Mentre il 15 agosto del 1987, in ricorrenza dell'Anno Mariano, procla­mò Santuario Diocesano il tempio della Madonna del Ponte. Dal 10 aprile al 4 giugno del 1988 si è tenne la seconda Peregrinazione Diocesana della Madonna del Ponte. Proprio l'attualità del messaggio lo convinse ad incoraggiare l'inizia­tiva dei fedeli e del parroco don A. Savatteri di incoronare dell’icona con una corona aurea ottenuta con la fusione degli ex voto e benedetta dal beato Giovanni Paolo II a Castel Gandolfo il 28 luglio 1988. L’incoronazione avvenne il 15 agosto 1988 al termine dell’Anno Mariano in Piazza Municipio.

Ricordiamo infine che, durante il grande Giubileo dell’Anno 2000, essendo stato scelto dal vescovo Vincenzo Manzella come uno dei luoghi dove lucrare le indulgenze, il santuario ospitò numerosi eventi giubilari e vide affluire parecchi pellegrini da ogni parte della Diocesi.



Giuseppe Federico


martedì 26 aprile 2011

I sensi di “pietas” di una Comunità. Riportiamo la cronaca della presentazione del libro di don Fabio Randello apparsa su La Gazzetta del Calatino del 22 aprile 2011

LICODIA EUBEA - Presentato lavoro del presbitero Fabio Randello

I sensi di "pietas" di una comunità

Carlo Nanfro

Nei giorni scorsi nella cornice quare­simale della chiesa madre, è stato presentato il libro "L'eccesso dell'amo­re" ad opera di Don Fabio Randello; l’opera racchiude, documenta e conserva la memoria della Settimana Santa a Li­codia, notoriamente ritenuta tra le più suggestive di Sicilia.

Alla serata di presentazione presentata dal prof Antonio Barone, oltre all'autore erano presenti il Vescovo della diocesi di Caltagirone Mons. Calogero Peri e Don Corrado Lorefice docente di teologia mora­le. Dalle parole di Don Fabio Randello, traspare l'amore per la manifestazione e il modo in cui viene vissuta da tutti i li­codiani la passione di Cristo e per il mes­saggio di profonda fede e speranza.

Il libro ripercorre in maniera circostan­ziata i momenti della Quaresima, dalla festa dell' Addulurata, alla Via Crucis del­la domenica delle palme, fino a giungere alla Settimana Santa dove a momenti li­turgici si alternano le processioni dei ca­ratteristici fercoli "do Signuri a colonna", dell' Addolorata, "do Signuri a Cascia", la Crocifissione e la "Giunta" del Cristo risorto e della Madonna nel giorno di Pa­squa. A tutto ciò si aggiunge la particolarità dei lamenti in dialetto che rendono ancora più suggestivo e commovente il periodo pasquale. Nel libro sono raccolti altresì numerosi testi devozionali della tradizione, accompagnato da una ricca galleria fotografica e dalle ricette delle pietanze della tradizione licodiana prepa­rate durante il periodo quaresimale. L'opera di Don Fabio Randello, può es­sere considerata il documento di testimo­nianza cartacea delle tradizioni e dei riti di una festa che da anni si perpetra e si rinnova nel piccolo comune licodiano. (La Gazzetta del Calatino, 22 aprile 2011, p.16).



Il volume è stato presentato anche a Palagonia, nella chiesa San Sebastiano, domenica 17 aprile, dopo la messa serale, e a Militello V.C., nella sala conferenze del Museo Civico Sebastiano Guzzone ( Palazzo Laganà - Campisi), il 18 aprile, alle ore 18,30, nel contesto delle “Celebrazioni in occasione della XIII Settimana della Cultura”.



L'articolo de La Gazzetta del Calatino, 22 aprile 2011, p.16 

martedì 19 aprile 2011

ALCUNE DELLE CRONACHE E DELLE INFORMAZIONI SULLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI DON FABIO RANDELLO APPARSE SU INTERNET


Autore: Redazione - 18 aprile 2011.




Giovedì 14 Aprile nella Basilica Matrice di Licodia Eubea è stato presentato il volume “L’eccesso dell’amore” scritto da Don Fabio Randello che al fine di evidenziare le manifestazioni della pietà popolare ha raccolto fonti inedite per ricostruire una fedele e autentica descrizione – fatta di immagini e parole – del le storiche tradizioni religiose legate alla Quaresima e alla Settimana Santa a Licodia Eubea. Ha moderato la prima presentazione del libro il professore Antonio Barone, sono intervenuti Sua Eccellenza il vescovo Monsignor Calogero Peri e Don Corrado Lorefice, docente dello Studio Teologico di Catania. La ricerca di Don Randello battezza la collana Radix et fructus che ha ricevuto il patrocinio del Progetto Cultura della Diocesi di Caltagirone. Inoltre, la pubblicazione è stata effigiata del logo del Progetto Culturale della Conferenza Episcopale.

“Sono sette i dolori di Maria, quelli delle spade della Sittina – spiega l’autore Fabio Randello – per ogni spada c’è un canto, il sesto celebra il forte dolore di Maria provato per l’eccesso dell’amore, da qui il titolo di questo libro che raccoglie riflessioni sulla preparazione al triduo pasquale, i canti e i pentagrammi delle musiche che accompagnano i momenti di culto, la documentazione fotografiche e persino le ricette dei cibi tradizionali. Ho raccontato la pietà popolare del comune vivere e sentire che arricchisce il cuore degli uomini. Come dice anche Benedetto XVI, credo che sia importante recuperare e tramandare lo spirito di questi momenti di culto per ritrovare la fede che vi è alla base”.

La pietà popolare si concretizza in diverse manifestazioni cultuali che nella fede cristiana si esprimono prevalentemente non con i moduli della liturgia ufficiale della Chiesa cattolica, ma nelle forme peculiari, verbali e non verbali, tramandate dal popolo: le opere d’arte, i canti, le vesti dei fedeli, le litanie, le rappresentazioni dei martiri e tante altre pratiche religiose – come si evince dalla ricerca – possono far rinascere la fede e diventare componenti vive della pietà popolare.

Durante la presentazione molti hanno assistito alla visone di alcune delle scene caratterizzanti del Triduo di Licodia Eubea che ancora oggi si ripetono e che risalgono al 1600 circa. Poco o quasi nulla è cambiato dopo oltre quattro secoli, i canti, il percorso e i simulacri in carta pesta e legno sono quelli originali. Solo la partecipazione diretta potrà consentire di vivere quanto di prezioso il libro custodisce, le future pubblicazioni seguiranno il filo della fede percorrendo luoghi e tradizioni per valorizzare momenti che la Chiesa e i suoi testimoni intendono tramandare ancora ai giovani fedeli del domani. Il vescovo della Diocesi di Caltagirone Calogero Peri ringrazia l’autore Fabio Randello per aver reso questo prezioso servizio e auspica per la diocesi una nuova stagione di attenzione per le celebrazioni del Triduo Pasquale.

La pietà popolare si concretizza in diverse manifestazioni culturali che nella fede cristiana si esprimono prevalentemente non con i moduli della liturgia ufficiale della Chiesa cattolica, ma nelle forme peculiari, verbali e non verbali, tramandate dal popolo: le opere d’arte, i canti, le vesti dei
fedeli, le litanie, le rappresentazioni dei martiri e tante altre pratiche religiose – come si evince dal libro inedito “L’eccesso dell’amore” scritto da Fabio Randello – possono far rinascere la fede e diventare componenti vive della pietà popolare.


PER ALTRE INFORMAZIONI E CRONACHE SULLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI DON FABIO RANDELLO APPARSE SU INTERNET SI POSSONO VEDERE:














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