domenica 10 aprile 2011

La pietà popolare a Licodia Eubea nella Settimana Santa è al centro del libro di don Fabio Randello "L'eccesso dell'amore"




 

La pietà popolare a Licodia Eubea durante la Settimana Santa è al centro del libro di don Fabio Randello "L'eccesso dell'amore" giunto in questi giorni in libreria.
Tre espressioni del Magistero recente possono aiutare a comprendere il significato che la pietà popolare ha nella vita cristiana:

*I vescovi riuniti ad Aparecida per la V Conferenza generale dell’episcopato Latinoamericano e dei Caraibi nel maggio del 2007, presentano la pietà popolare come uno spazio d’incontro con Gesù Cristo e un modo di esprimere la fede della Chiesa. Non può pertanto essere considerata come un aspetto secondario della vita cristiana, poiché ciò «sarebbe dimenticare il primato dell’azione dello Spirito e l’iniziativa gratuita dell’amore di Dio» (Documento conclusivo, n. 263).

*«La pietà popolare tende all’irrazionalità, talvolta forse anche all’esteriorità. Eppure, escluderla è del tutto sbagliato. Attraverso di essa, la fede è entrata nel cuore degli uomini, è diventata parte dei loro sentimenti, delle loro abitudini, del loro comune sentire e vivere. Perciò la pietà popolare è un grande patrimonio della Chiesa. La fede si è fatta carne e sangue. Certamente la pietà popolare dev’essere sempre purificata, riferita al centro, ma merita il nostro amore, ed essa rende noi stessi in modo pienamente reale “Popolo di Dio”» (Benedetto XVI, Lettera ai seminaristi, 18 ottobre 2010, n. 4).

*Nella Nota Educare  alla vita buona del Vangelo  (4 ottobre 2010), i vescovi italiani scrivono:«La pietà popolare costituisce anche ai giorni nostri una dimensione rilevante della vita ecclesiale e può diventare veicolo educativo di valori della tradizione cristiana, riscoperti nel loro significato più autentico. Purificata da eventuali eccessi e da elementi estranei e rinnovata nei contenuti e nelle forme, permette di raggiungere con l’annuncio tante persone che altrimenti resterebbero ai margini della vita ecclesiale. In essa devono risaltare la parola di Dio, la predicazione e la catechesi, la preghiera e i sacramenti dell’Eucaristia e della riconciliazione e, non ultimo, l’impegno per la carità verso i poveri» (n.44).

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