martedì 5 aprile 2011

"L'eccesso dell'amore" di don Fabio Randello parla della Quaresima e della Pasqua a Licodia Eubea: notizie e video per conoscere la Città

Licodia Eubea, piccolo centro della Sicilia Sud Orientale, a 630 metri di altezza sul mare, a 50 Km da Catania, situato al margine del settore occidentale dell’altipiano Ibleo, vicino al fiume Dirillo, dagli anni sessanta trasformato in una diga artificiale. La storia non ha lasciato molte tracce riguardanti il periodo della fondazione e sulla scelta del nome; si ipotizza che a fondarlo siano stati i Calcidesi di Lentini nel 650 a.C. Dal punto di vista geologico il suo territorio è importante per la presenza delle più antiche formazioni rocciose di tutta l’area Iblea. Il sottosuolo ha donato migliaia di reperti, che vanno dal periodo preistorico a quello bizantino. Di grande interesse sono le tombe del periodo Siculo. Reperti ceramici datati tra il 520 e il 450 a.C. di manifattura Greco-ellenica testimoniano la presenza greca. Altri scavi hanno portato alla luce l’esistenza di altre civiltà tra le quali l’araba, testimoniata dalla fortificazione situata sul colle dominante il paese che durante il periodo svevo, divenne una grande fortezza di difesa con cinque torrioni cilindrici. Il castello nel 1269 fu censito come castrum Licodiæ. In esso, alla fine della guerra del Vespro, 1302 si insediava Giovanni Filangeri; e dal 1393, il Camerlengo di Re Martino il giovane, Ughetto Santapau, dell’antico e illustre casato della Catalogna. Tre membri di questa famiglia per ben cinque volte rivestirono la prestigiosa carica di Presidente del regno di Sicilia, molte delle questioni del Regno furono affrontate in questo castello, tanto da far denominare Licodia “Palermu ’u picciulu”. Dal 1588 anno in cui Camilla Santapau sposò Muzio Ruffo la proprietà passò ai Ruffo, principi di Sicilia, che la mantennero sino al 1812. Oggi, del prestigioso castello gravemente danneggiato dal terremoto del 1693, rimangono soltanto due mezzi torrioni. Il Paese, con le sue trentanove chiese e dodici conventi, già provati dal terremoto del 1542, col successivo terremoto del 1693, li vide crollare in gran parte. Oggi, Licodia ha otto chiese, il convento dei Cappuccini, e due ex-monasteri: quello dei padri Domenicani, attuale sede del municipio, e la Badia delle monache Benedettine. Luogo d’incontro abituale sono le piazze del paese e ’a strata lonca (Corso Umberto). Dopo essere appartenuta all’arcidiocesi di Siracusa dal 1816 fa parte della diocesi di Caltagirone. La vita religiosa è segnata da diverse feste con relative processioni. Il culmine è nella Settimana Santa e nella festa dell’Addolorata (ultimo venerdì di Quaresima). La pietà mariana ha i momenti più espressivi nella festa dell’Immacolata, del Carmine e dell’Assunta. Per i santi la festa principale è quella della patrona S. Margherita V. M. (20 luglio), S. Giuseppe (19 marzo) e S. Lucia (13 dicembre). La principale attività produttiva del paese è l’agricoltura e in particolare la coltivazione dell’uva da tavola.

Per vedere il video clicca su:
Licodia Eubea

Nessun commento:

Posta un commento